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Addio AccaEffe

Quando ho iniziato ad ascoltare le HF era una sera d’estate ed avevo un vecchio ricevitore sotto le mani. Era uno scatolone immenso nelle mie mani e ricordo perfettamente l’emozione che ho provato nel sentire tutti quei suoni e quelle stazioni radio. Mi sono fatto dare un foglio di carta da mio zio ed ho preso un sacco di appunti. Doveva essere il 1990 o il 1991 e con una semplice antenna a stilo, avevi il mondo dentro casa.

Gli anni passano, arrivano i computer, gli alimentatori switching. I led ed i televisori al plasma. I motorini 2 tempi sono ormai delle mosche bianche (con il loro allegro scoppiettare che il noise blanker non cancellava manco a morire). Arriva Internet, portando con se contenuti e servizi nuovi e soprattutto l’immediatezza della comunicazione. I satelliti sono sempre di più, aumenta la loro efficienza energetica e in molti capiscono che le HF, con le loro antennone, i programmi di previsione della propagazione e le bizzarrie del sole, possono avvicinarsi alla pensione. Arrivano anche gli impianti fotovoltaici, i regolatori chopper e tutto il mondo dello “switching”: piccolo, freddo e rumoroso. La rete in casa si distribuisce con la power-line, in casa entra la ADSL con il suo “spettrone”.

Sempre meno persone si accorgono del fatto che le HF sono diventate rumorose come un asilo durante la ricreazione. Sono piene man-made noise. Nel mio precedente appartamento avevo una posizione brutta, in mezzo alla città, ma riuscivo ad ascoltare qualche cosa. Nel mio nuovo alloggio ho rumore a fondo scala fino a 28MHz. Vietato ascoltare qualsiasi cosa. Ho installato una antenna verticale bellissima fatta da IW2EN, ho acceso il ricevitore e fine del gioco: non si sente nulla.

 

Allora ho provato con un antenna loop di IZ3ZUJ (qualche informazione si trova qui), la ho montata di notte pur di averla sul tetto. L’antenna è bellissima ma quando ho acceso il ricevitore è stato una completa sconfitta: rumore ovunque.

Faccio il punto:

  • sono in una posizione che, radiantisticamente parlando, è una schifezza;
  • Ho noise (di origine sconosciuta) su tutte le bande;
  • Il tempo per fare ascolti ed altri esperimenti è davvero pochissimo;
  • La passione per le HF è molto calata: quello che volevo fare lo ho fatto (contest, cw, fonia, rtty, pactor, hf-fax, etc etc);

Ho deciso di smontare e vendere la mia Delta Loop, per quanto sia una delle più belle e impressionanti antenne che io abbia avuto. Non solo. Penso che prenderò anche il mio amatissimo Ts-440 e lo metterò in un armadio (in modo che non prenda umido). Il tempo delle HF per adesso è finito, magari ne riparliamo tra 10 anni. Sempre con il TS440 ed i miei tasti telegrafici.

Adesso devo solo inventarmi una applicazione per quel cavo che viene giù dal tetto… ma una mezza idea già mi frulla in testa e non riguarda certo le HF!

Erano i tempi

20 anni fa. 1997, nasceva il progetto iRGP ad opera di alcuni studenti della facoltà di ingegneria dell’allora Università Degli Studi di Ancona.

Alessandro, Adelmo, Andrea e Maurizio, tutti radioamatori e tutti appassionati di computer, telecomunicazioni e smanettamenti vari. Il progetto nacque a seguito di alcune riunioni, tenute nell’auletta dell’associazione studentesca Gulliver, ed aveva lo scopo di creare un gateway TCP/IP per l’accesso alla rete radioamatoriale.

In quegli anni il traffico dati radioamatoriale era effettuato prevalentemente in AX.25, utilizzando modem in AFSK alla velocità di 1200bps, 9600bps o maggiori. I dati viaggiavano ripetuti da digipeaters che erano installati e mantenuti da radioamatori in modo da creare una complessa ed intricata rete internazionale. Ricordo con molta nostalgia le serate passate a saltare da digi a digi, alla scoperta di percorsi nuovi per accedere a qualche BBS.

Vi erano poi dei digi particolari che consentivano di accedere alla rete “internet” e di veicolare i dati in altri continenti. Questi digi erano gateway tcp/ip che accettavano la connessione degli utenti in AX.25 o in tcp/ip over AX.25. I radioamatori avevano una rete di classe A a loro dedicata (44.0.0.0/8) con tanto di numeratori nazionali e regionali. Chiunque poteva chiedere un indirizzo IP ed utilizzarlo (con Linux o il mitico JNOS) per accedere alle risorse internet per i radioamatori.

Questo consentiva una enorme espansione delle possibilità di comunicazione in quanto il traffico era veicolato dalla rete internet commerciale: entravi in rete ad Ancona e sbucavi dove volevi.

Il nostro progetto era ambizioso ma riuscimmo a portarlo a termine. La stazione vide la luce nel 1999 (inaugurata nel 2000) e rimase attiva fino al 2007 quando ci rendemmo conto che non vi era più interesse verso questo sistema: tutti avevano la ADSL a casa e questo tipo di connettività era ormai obsoleto. M

Furono 5 anni di lavoro intenso, di grandi soddisfazioni e grandi incazzature. Abbiamo portato qualche cosa di nuovo nel panorama dei radioamatori della zona. Abbiamo avuto grandi fan (Nando, I6JKW) e qualche detrattore, ma, cosa più importante, abbiamo imparato molto.

Attraverso la wayback machine è possibile ricostruire e ricordare quegli anni ruggenti.

2001  una delle prime versioni del sito radiogw1.unian.it

2002 il nuovo sito web

2007 la versione finale e finita.

 

 

AirSpy

Finalmente è arrivata!!!
(questo articolo è in attesa di essere pubblicato dal 3 ottobre 2016)

Packaging minimale, ottima imbottitura, grande protezione  e dentro la chiavetta! Completamente in alluminio, con un bel connettore SMA femmina installato. Il tempo di collegarla al PC e già funziona. Non richiede driver o procedure perverse di installazione. Davvero un dispositivo Plug ‘n Play.

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Ho scaricato l’ultima versione di SDR# ed ho avviato la ricezione: eccellente! Il front-end è meno predisposto alla intermodulazione, lo spettro visualizzato è pulito ed i segnali si vedono decisamente peggio.

Forse lascia sul terreno qualche cosa in termini di guadagno: le conversazioni su satelliti MIL a 256 MHz non riesco a riceverle, ma sono piccoli dettagli.

La possibilità di visualizzare una porzione molto ampia di spettro è fantastica ed apre la scena a numerose applicazioni, anche in ambito didattico. Ecco qualche screenshot di SDR# della simpatica applicazione “analizzatore di spettro” che vedo molto bene in congiunzione con il generatore di rumore ad ampio spettro per fare qualche prova sui filtri in cavità. Antenna televisiva, in paese. La prima con 100MHz di span e la seconda in full Bandwidth.

Costa… vero… ma ne vale davvero la pena!!!

Il TS-440

Forse ne avevo paralato un in post precedente. Recentemente ho deciso di rimettere in piedi la stazione radioamatoriale. Non avrò tempo da dedicarle, se non qualche minuto a settimana, ma il fatto di potere accendere la radio e sentire qualche OM e qualche segnale lontano ha sempre il suo fascino.

Per l’occasione, oltre ad acquistare un FT-857 usato (che lavorerà in VHF ed UHF) ho rispolverato il mio vecchio e fido TS-440. Ancora ricordo il momento in cui è arrivato “dentro casa”. Ero da nonna e, per una serie di coincidenze molto fortuite, acquistammo questo ricetrasmettitore. La voglia di usarlo era tale che lo collegai ad un alimentatore da 12A e lo accesi subito. Ricordo che passai tutta la notte insonne, a leggere il manuale e all 6 ero già davanti al suo S-Meter. Passai la giornata ad esplorare le HF a segnare su un pezzo di carta nomi di stazioni e di suoni. Andò avanti così per parecchi giorni, io completamente rapito dal fascino del radioascolto.

Sono passati parecchi anni da quei giorni di entusiasmo e di curiosità, e questi due elementi sono immutati. Certo io ho qualche anno in più, non posso permettermi di fare le 3 per sentire la radio, ma il 440 è ancora sulla mia scrivania. Come allora.

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Prima di riaccenderlo ho deciso di farlo “restaurare”. Non mi mancano gli strumenti e, forse, la competenza. Quello che mi manca è l’esperienza in questo genere di lavori e il tempo. Per fortuna il mio laovoro mi ha insegnato a capire dove devo fermarmi. Pertanto mi sono affidato alle sapienti mani di un tecnico esterno, in quale, inconsapavolmente, ha preso in mano un radio e tutte le emozioni che provo quando la accendo. Ed il tecnico è stato bravo e veloce, ha fatto un ottimo lavoro e, per un prezzo decisamente accettabile, mi ha restituito la radio rimessa a nuovo.

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Siete curiosi? Fategli una telefonata, vi accorgerete che siete in buone mani anche dal modo in cui parla al telefono. Un tecnico di altri tempi, con modi ed eloquio di altri tempi. Tempi romantici ed emozionanti, come le radio che ripara.

Carlo Bianconi 051 5878825

La “due giorni”

La “Due Giorni del microondista” è un evento che nasce nel 2005 a Bagnara di Romagna. Lo scopo è quello di offrire ai radioamatori appassionati di microonde, un luogo dove potere discutere, provare e soprattutto misurare i progetti sviluppati. Non esiste programma di interventi, non ci sono sessioni organizzate.

Quest’anno la “due giorni” si è tenuta a Modena, presso i locali della Sezione ARI. La mia “due giorni” è andata più o meno in questo modo: sono arrivato in uno stanzone già piuttosto affollato, ho “parcheggiato” le mie cose e ho iniziato a ascoltare qualche discorso. Ho avuto il piacere di incontrare Vittorio IK4IRO che mi ha mostrato qualche progettino interessante. Poi ho conosciuto IK4PNJ Riccardo persona molto piacevole e competente,quindi è arrivato Giovanni Ik6EFN. Scaricati gli strumenti abbiamo pranzato e poi è stato tutto un discutere di misure, di progetti di idee. Ho conosciuto molte persone, scambiato idee ed imparato tantissimo.

Ecco la “due giorni” è questo. Non ci sono programmi, tutti parlano di tutto e si mescolano idee di ogni tipo. Risolvi 1000 problemi e ti vengono in testa 2000 domande. La targhetta “due giorni del microondista” non deve spaventare nessuno. Si parla di tutto ci si confronta (in un clima davvero rispettoso e piacevole) su argomenti tra i più disparati.

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Ma che stai a fa’?

Aggiorno poco il blog, Vero. Ma fino a settembre scorso era anche peggio. Ho poco tempo e tanti impegni in questo ultimo periodo, principalmente dettati da una scadenza targata fine Gennaio.

Intanto assieme a I6CXB ci stiamo divertendo un mondo a fare qualche prova con questi oggettini:

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Questo è un apparato realizzato da DL2AM Phillip Prinz, ma dall’altro lato del link c’è un transverter che abbiamo realizzato insieme e che tra poco sarà alla base di una serie di articoli.