E lo devo curare io. Cicciobello è un gioco per bambini che nasce nel 1962. Una delle sue innumerevoli declinazioni prevede che il pupo pianga o chiami mamma. Al giorno di oggi non sarebbe una impresa difficile fare parlare il pargolo. Una memoria, un processorino e possiamo anche fare in modo che il pupo risolva semplici equazioni.
Negli anni ’80 e primi ’90 le cose andavano diversamente e per fare emettere un suono alla bambola era necessario aguzzare l’ingegno. Il gruppo “Migliorati” aveva risolto il problema commissionando alla “Miniphon S.p.A.” un piccolo “giradischi” da inserire nella schiena della bambola.
Il disco è trascinato da un piccolo motore attraverso una cinghia e viene letto da una puntina in materiale duro. Non sono presenti amplificatori: il segnale della puntina è amplificato direttamente da una cassa di risonanza plastica, in completo stile “grammofono”.
Mi hanno chiesto di ripristinare le “corde vocali” della creatura e l’unica cosa che ho dovuto fare è stata quella di sostituire la cinghia, ormai logora. Una volta messa la nuova, la bambola ha iniziato il suo tormento, infinito, visto che il ciuccio (che apre semplicemente il circuito elettrico) è andato perso.
Quanto ingegno in queste piccole cose. E che robustezza!!! Dopo oltre 20 anni funziona tutto a meraviglia!