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CubieBoard: Monitoraggio presenza tensione

Nella nuova dimora accade, ogni tanto, che la fornitura di energia elettrica risulti un po’ ballerina. Ci sono stati dei casi di black-out molto prolungato che hanno messo a dura prova i miei UPS, portando le battarie all’esaurimento e creando qualche attimo di panico con il NAS.

Per questo ho deciso di implementare un sistema di monitoraggio della tensione di rete, che fosse in grado di:

  • rilevare l’assenza della tensione di rete;
  • comunicare via mail l’evento;
  • inviare mail periodiche in caso di perdurare del balck-out;
  • spegnere in modo graceful NAS.

La cosa è stata più facile sulla carta che non da vero, come sempre. In effetti ho dovuto lottare con le I/O della Cubieboard (come ho descritto in questo articollo).

CubieBoard. GPIO e che fatica!

Il rilevatore di tensione lo ho realizzato implementando uno schema che ho trovato in rete. Si tratta di utilizzare un piccolo trasformatore di tensione 220V -> 5V e di connetterlo ad un GPIO della Cubieboard attraverso un regolatore di tensione a 3.3V. Il trasformatore sarà collegato ad una presa di energia elettrica non servita da UPS. Al momento del black-out, la tensione in uscita dal trasformatore passa a 0 e lo stato logico del piedino di I/O della Cubieboard è 0. Lo schema è semplice ed efficace, solo che occorre mettere in conto che il trasformatore, consuma (pochissimo ma….).

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A questo punto ho quindi un sistema hardware che è in grado di creare un evento su un PIN della Cubieboard in caso di Black-Out. Il software è stato scritto in “bash” (strano vero?) . Lo script viene eseguito ogni minuto dal crontab e verifica lo stato del piedino di monitor. In caso sia a livello logico alto non succede nulla, in caso sia a livello 0 inizia una complessa routine per la gestione degli alert e degli eventi. Il funzionamento dello script si basa su alcuni files che vengono creati in /tmp/ e che contengono flag o timestamp per tenere traccia di quello che sta succedendo. Forse non è il modo migliore di programmare, ma questo è ciò che riesco a fare.

Una volta approntato il software è necessario configurare alcuni aspetti del sistema operativo, per fare in modo che le mail vengano inviate utilizzando Gmail. Per questo mi sono avvalso di una guida reperibile a QUESTO indirizzo.

Visto che avevo le mani  sulla tastiera, mi sono anche divertito a configurare l’applicazione Telegram sulla piattaforma Cubieboard. In effetti lo step due dello sviluppo del sistema sarà quello di abilitare anche il controllo bidirezionale del sistema via Telegram (per adesso è solo una idea, il tempo per lo sviluppo del codice e delle idee è sempre pochissimo).

Per quanto riguarda la programmazione in bash, il web è pieno di tutorial base o avanzati, basta sapere cercare un po’ su Google.

Per lo spegnimento del QNAP l’unica strada percorribile è quella di effettuare login sul sistema utilizzando SSH e dare il comando “halt”. Il comando poweroff non è altrettanto efficace e rischia di lasciare alcune parti del sistema attive. Per effettuare il login con il protocollo ssh sul NAS occorre utilizzare i certificati, in modo che non siano richieste le credenziali di autenticazione. Una guida alla configurazione si trova QUI.

Il codice è scaricabile dalla sezione DOWNLOAD del sito, nella sezione “Software”.

 

Estate, tempo di…

Potrei anche chiudere qui la frase: Estate=tempo.

Negli ultimi giorni ho avuto finalmente il tempo di giocare un po’ con una cella di Peltier. Avevo acquistato il componente in inverno, in modo da preparare un minifrigo per l’estate. Il tempo è tiranno e solo negli ultimi due giorni ci ho messo le mani.

Premessa. Da qualche tempo utilizzo, per bere, una borraccia in alluminio della Scout Tech, in modo da non avere sempre tra i piedi le bottiglie di plastica. L’idea che mi è venuta è questa: se appoggio la borraccia sulla cella di Peltier, riesco a mantenere l’acqua fresca durante tutto il periodo lavorativo.

Mi sono messo all’opera, con una cella da 60W (se ricordo bene). L’ho installata su un dissipatore e ho dato tensione.

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Il lato freddo è correttamente freddo ma quello caldo arde! Sono quindi nati tre giorni di prove alla ricerca del dissipatore migliore (recuperato poi in un armadio di ciarpame), dell’alimentare migliore (ex-pc del 2003) e di qualche ventola per raffreddare il dissipatore (ex alimentatore).

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Ne è nato un “accrocco” davvero inguardabile ma perfettamente funzionante. Adesso voglio però migliorare alcuni aspetti: Dissipatore più grade, alimentatore migliore e cella più potente. il tutto spendendo il giusto (20 euro).

Buon divertimento!

La vernice conduttiva

Ho avuto necessità di schermare una grossa scatola di plastica all’interno della quale devo installare il trasmettitore ed il ricevitore a 76GHz. Dopo avere valutato diverse situazioni ho deciso di dedicare la mia attenzione alla vernice conduttiva spray. Ho valutato diverse soluzioni:

Soliani Vernici
Iris Vernici

Purtroppo la qualità del prodotto è alta quanto il prezzo di acquisto. Pertanto ho dovuto ripiegare verso una soluzione più economica ma altrettanto efficace:

Kontakt Chemie 33

L’ ho acquistata su amazon.it per circa 12 euro a bomboletta. Il rendimento della vernice è buono, sono riuscito a stendere 3 mani sulle mie scatole Gewiss 44218  (che non sono piccole). Al tatto è molto piacevole, la finitura è nero opaco. Mi è sembrata un po’ delicata e sensibile ad eventuali graffi.

La resistenza elettrica misurata tra due punti a caso è di 6kohm. Non è molto bassa? No, va benissimo! All’interno della scatola devo mettere parecchi dispositivi elettronici. Avere una superficie interna perfettamente conduttiva, renderebbe la scatola un “box riverberante” con un fattore di merito molto alto. Potrebbero verificarsi risonanze “strane” o auto-oscillazioni. Meglio quindi avere una parete con una buona componente dissipativa, in modo da abbassare il “Q” della struttura e dormire più tranquilli.

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Per la stesura della vernice raccomando un paio di guanti ed un facciale filtrante, la vernice è idrosolubile ma è irritante e facilmente infiammabile. Meglio lavorare all’aperto ed in sicurezza. Nella foto sopra, a destra, la vernice è in fase di asciugatura (molto veloce).

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