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Lo stereo

Del mio “impianto stereo” ho già parlato in un vecchio articolo, in cui ho descritto quello che, per tanti anni, mi ha fatto compagnia musicalmente.
Finalmente, mi sono deciso a ricomperare un nuovo lettore CD. Ho impiegato almeno tre mesi per decidere cosa prendere, quanto spendere e dove acquistare.

Primo dilemma: nuovo o vintage? Sicuramente un impianto vintage è interessante, un bel cd anni 80/90 basato sul convertitore TDA1541, del quale si parla su una marea di siti diversi ( Dutchadioclassic, lampizator, Oldstore, AudioScience, DiyAudio). In prima battuta mi ero quindi convinto ad acquistare un CD880 della Philips, trovato a circa 400 euro su un mercatino. Poi mi sono messo a leggere e, tale acquisto, avrebbe richiesto non pochi hack: ricappare tutto, cambiare i caps del DA, modificare l’oversampling, modificare l’alimentatore etc. In pratica soldi extra per avere un prodotto molto vecchio e un po’ smaneggiato. Senza contare che il tempo di mettere a posto non lo ho.

Lettore nuovo. Attualmente, acquistare un CD player dignitoso è un dilemma. Ci sono i mostri sacri, ma devono essere inseriti in impianti degni di questo nome, e costano un occhio della testa. Spesso si tratta di meccaniche con DA separato, complessi anche da posizionare. Io non voglio spendere tanti soldi, visto che andrò ad inserire il lettore in un contesto molto “economico”. Tuttavia non voglio una schifezza completa, ho ancora un po’ di dignità delle orecchie. Pertanto ho fatto una serie infinita di ricerche, partendo dal Tascam 200BT (che avrebbe anche la connessione Bluetooth, ma del quale non ho letto recensioni molto buone). Ci sono poi i Marantz (soprattutto il 6007) ed altri produttori che sono interessanti, tutti nella fascia dei 500 – 800 euro. Alla fine mi sono deciso: Marantz CD6007 che ha parecchio mercato dell’usato, visto che si è venduto bene. Mi sono messo alla caccia di questo lettore e, con molta fortuna, lo ho trovato in vendita su “mercatinomusicale” ad un prezzo molto conveniente. Il precedente proprietario lo cambia per avere un componente che suoni più dolce. Detto fatto. Preso. L’acquisto del CD ha triggerato il recap e la pulizia del fido Harman Kardon HK6200, che accusava molti problemi ai potenziometri ed aveva bisogno di due nuovo condensatori di livellamento. Mi sono messo in testa di farlo in poco tempo e quindi ne ho completato la revisione in due giorni. Adesso funziona che è un amore!

Sono quindi tornato a casa con lettore CD ed amplificatore, da reinserire nella mia catena di ascolto con le fidate B&W685 (prima serie) finalmente tappate nel bass-reflex.
sono molto soddisfatto e, visto che ormai tutti sono focalizzati sul vinile, voglio fare incetta di CD su ebay, tutto di seconda mano (sperando di non prendere proprio delle schifezze), in modo da risparmiare molti soldi.

Jack and Danny

Recentemente il mio vicino di ufficio, appassionato chitarrista, ha acquistato un prodotto interessante. Si tratta di una chitarra elettrica prodotta dalla “Jack and Danny” e distribuita da MusicStore.de

La chitarra è un clone della famosa Les Paul made in China. Esteticamente simile a questa. ho avuto il piacere di provare lo strumento per un pomeriggio. La chitarra è ben realizzata, non ci sono evidenti segni di “economicità”. la verniciatura è molto uniforme e non sono presenti disomogeneità. Le meccaniche sono metalliche e non hanno gioco. I potenziometri scorrevoli ma non cedevoli. Forse un filo alte le corde nella parte terminale del manico.

Il suono dello strumento in modalità acustica è davvero piacevole, ricco di note alte e bilanciato. Il sostegno non manca. Una volta amplificato (tutti i controlli della catena in flat) sembra che manchi qualche cosa. L’impressione che ho avuto è quella del “cotone nelle orecchie”. Le note alte sono attenuate e poco evidenti, anche lasciando i potenziometri “aperti”. Un controllo di intonazione della chitarra ha evidenziato una regolazione perfettibile del ponte (il proprietario ha riscontrato che era montato in modo non opportuno).

In definitiva si tratta di un buon prodotto, soprattutto in considerazione del prezzo di acquisto. per 149 euro si porta a casa una chitarra elettrica, realizzata con del buon legno con una buona varietà sonora. Sicuramente non sarà usata per registrare il demo-della-vita, ma come chitarra da sala prove penso sia un ottimo investimento.

Qualche foto, finalmente.

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Il ponte ha richiesto un po’ di customizzazione, ma è di buona fattura. Anche le finiture non sono male.

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Accoppiamento con il manico buono, i tasti avrebbero bisogno di una lieve corteggiatura sul bordo per essere perfetti.

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Anche i dettagli non sono male.

Per 150 euro… ne vale davvero la pena!