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Pedala!

Agosto 2016, sono ormai 4 mesi che mi dedico alla corsa. Ho cambiato scarpe, allenamento e sono davvero contento dei risultati. Parto per la mia corsetta pomeridiana e, a 600m da casa, scivolo su un mucchio di aghi di pino adagiati su un tombino e cado. La caviglia è ridotta malino, ha una subito un notevole stress meccanico ed è gonfia come un pallone. Il mio osteopata mi proibisce la corsa per un tempo quantificato in  “vedremo”.

In montagna, durante le ferie, scopro che la bicicletta ha un effetto piacevole sulla caviglia. Il gonfiore cala e la mobilità aumenta. Decido di anticipare l’acquisto della bici, progetto che era già in fase di studio da tempo.

Come ho scelto la bici? Partendo dal budget, leggendo molti forum e chiedendo ad alcuni esperti del settore. Il budget è presto stabilito: sotto i 1000 euro. Secondo step, decidere il raggio delle ruote: 26, 27,5 o 29? Qui entrano in gioco gli esperti che, vista la mia fisicità, consigliano l’acquisto di un 29″. Questo taglia fuori immediatamente la grande distribuzione sportiva, che non produce bici con ruote di queste dimensioni. Inizio a documentarmi online e definisco una rosa di alternative:

Indeciso tra le contendenti, ho la possibilità di visitare un negozio (ARMARI Cicli a Dimaro) presso il quale vedo e tocco con mano la KTM Ultra SPORT. E’ amore a prima vista, mi viene anche chiarito che il telaio per me è un 21″ taglia L. In zona Ancona la bici è introvabile, decido quindi di acquistarla direttamente in Trentino.

bici_01

Le caratteristiche salienti sono:

  • Telaio in alluminio;
  • Forcella Suntour Raidon XC LO-R, 29-100T (air)
  • Guarniture Shimano Deore M612 40-30-22
  • Cassetta Shimano  HG50-10 11-36
  • Pedali Shimano A530 SPD
  • Freni a disco Shimano RT54 CL 180/180

Appena arrivata la bici ho deciso di portarla presso un negozio locale (Cingolani) per il setup di rito: regolazione della altezza e della inclinazione della sella, altezza manubrio e  distanza attacchi. Il servizio è impeccabile ed in 40 minuti mi trovo una bici cucita addosso.

Dopo la immancabile visita da Decathlon per l’acquisto di abbigliamento adeguato, mi ritrovo alleggerito nel portafoglio ma pronto alla grande impresa sportiva. Sono alle primissime uscite, la fatica è tanta, il fiato pochissimo (30 giorni di inattività sono tantissimi) e l’agilità bassa. Malgrado tutto si va avanti, anche se in salita la KTM che avevo prima era decisamente “meno faticosa”.

Run bayb run!

Premessa: non sono un appassionato della corsa. Lo faccio per cercare di tenermi in forma, in quanto ritengo che questa attività mi offra il migliore rapporto benefici/tempo ed in quanto è un buon modo per scaricare le tensione nervosa accumulata davanti al monitor del PC.

Da quando mi sono avvicinato al mondo della corsa, ho sempre cercato di utilizzare tutti i modi possibili per entrare in competizione con me stesso e garantirmi una notevole continuità di sforzo ed allenamento. Il primo step è stato quello di acquistare delle buone scarpe: grazie ad un amico ho imparato l’importanza della corretta scarpa nella corsa. Poi sono entrati i gadget tecnologi per tracciare il percorso: un gps portatile prima, il telefono dopo e l’orologio recentemente.

Per quanto riguarda le scarpe, il primo treno sono state delle fantastiche Saucony Triumph 7. Le ho aacquistate nel 2010 e sono durate moltissimo. Arancioni, tamarrissime! Le ho usate come scarpe da lavoro fino a pochi mesi addietro. Dopo le Saucony sono arrivate delle Brooks Glycerin 10, acquistate nel 2012 e che ancora utilizzo per fare qualche camminata o per andare al lavoro. Le nuove calzature sportive adesso sono delle Asics Gel Kayano 20.

triumph_7 110118-749_LG

kayano_20

Per tracciare il percorso, il primo compagno di avventure è stato un GPS logger, acquistato su Ebay per una manciata di euro. Ha sempre fatto in modo egregio il suo lavoro, anche se il processo di download dei dati era piuttosto macchinoso. Appena ho acquistato il primo smartphone, il logger è diventato una AP sul telefono.

logger tomtom2

Per molti anni mi sono appoggiato a RunKeeper. Poi ho utilizzato Google MyTracks ed infine sono approdato a Runtastic.

Ultimamente ho abbandonato lo smartphone per il tracking del percorso a vantaggio dell’uso di uno smartwatch. I motivi sono facilmente intuibili: minore peso, minore ingombro, zero telefonate, maggiore robustezza ed impermeabilità. Dopo qualche settimana di studio ho deciso di acquistare il TomTom Runner 2 (senza cardio). Ad oggi mi ritengo completamente soddisfatto del mio attuale setup di corsa e dei risultati ottenuti.

Ci vediamo per strada?