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Chernobyl

 

 

Io c’ero. Ed ero un bambino. Ero in Toscana all’epoca ed il distrastrò è accaduto di venerdi, il 26. Ricordo che la notizia in Italia non era arrivata subito, per via dell’atteggiamento dell’allora Unione Sovietica, che tendeva a minimizzare l’accaduto.

Ho dei ricordi spot, sono passati 30 anni da quel momento. Ricordo che ci fu un accaparramento di generi alimentari, soprattutto latte a lunga conservazione, e pasta. Noi avevamo comperato due scatoloni di latte (24 confezioni) come se avesse dovuto durare per una vita. E ricordo che molte caserme vennero equipaggiate con contatori Geiger da installare in giardino, per monitorare l’andamento della radioattività nell’aria. Si seguivano i telegiornali in tutte le edizioni e lo stato di ansia e di appensione era notevole. Questa volta in “nemico” era invisibile, subdolo e duraturo.

Ricordo bene che l’immagine della centrale mi si “impresse” nella mente, con quei contorni sfuocati e poco definiti, quasi fosse una apparizione spettrale.

chernobyl_01

Quell’evento ha segnato una generazione, ha condotto al “referendum sul nucleare” ed ha segnato molto la popolazione. Non ha insegnato nulla, visto che in Giappone si è verificato un evento parimenti tragico (anche se per cause totalmente differenti). Se ne parla anche qui.

A distanza di tanti anni la mia passione per la vicenda Chernobyl è immutata. In occasione del trentennale dell’avvenimento, segnalo alcuni siti che devono fare parte della cultura di chi un quagli anni “c’era”.

La migliore fonte di informazioni su Chernobyl prima, durante e dopo è sicuramente Elena Filatova. Nel suo sito c’è uno dei racconti più belli che io abbia mai letto sulla vicenda. E’ disponibile anche in Italiano, ma in Inglese fa impazzire. Da leggere tutto in un fiato!

Elena Filatova: Land of Wolves Pluto’s Realm Video e FotoAfterWord2009 2010   

Molte informazioni si trovano anche su Wikipedia in Italiano ed in Inglese.

Segnalo poi un interessantissimo sito che si chiama English Russia e pubblica reportage fotografici fatti da blogger Russi. Questi raccontano la Russia di oggi e di ieri senza filtri politici, testimoniando il degrado di un impero e di una superpotenza. Molte delle foto non si discostano da quello che vediamo in molti quartieri delle nostre città “dormitorio”. Loro non sono peggio di noi. Sono solmante più grandi ed hanno molti più scenari di degrado.

Veicoli abbandonati Visita a PripyatReazione All’incidente

Il mio sogno rimane quello di potere visitare una volta nella vita Pripyat. Chissà che prima o poi non ci riesca!