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E-Sporadico, wow che nostalgia

Arriva un collega in ufficio: Ade è possibile che si sentano dei Russi che parlano a 28.5MHz? Beh, si non è infrequente, evidentemente c’è un po’ di propagazione ionosferica. Un rapido controllo sul sito DxMaps e… cavolo E-Sporadico notevole verso la Russia, con tante comunicazioni locali che vengono portate fino a casa nostra con segnali decisamente forti. Peccato non capire i dialetti russi.

Passa il tempo e la propagazione cambia, seguendo il percorso del sole. Riaccendo la radio nel pomeriggio, verso le 17 e cavolo… Stati Uniti in AM nella banda CB. Una cosa pazzesca che non ricordo di avere mai sentito in tanti di anni di attività, neppure negli anni ’90, quando c’è stato un piccone di macchie solari che hanno trasformato il sole nella Pimpa.

Faccio un giretto nei canali CB ed è un vero spettacolo. Qualche CB che prova una chiamata DX, con scarsi risultati. Americani ingarellati che sentono altri connazionali in altri stati e tanto tanto divertimento.

Torno a 30MHz e arriva un enorme segnale di un Radar OTH, con tanto di variazione del chirp. Una meraviglia.

In questo video ( 25/01), la maggiore parte delle stazioni visibili sono tutte provenienti dalla Russia. Ci sono anche diversi italiani che parlano in frequenza, attratti dalla presenza di stazioni straniere che arrivano con segnali decisamente solidi.

La banda CB in un solo shot

Ho resistito alla tentazione di tirare fuori il Lincoln perché non ho una antenna risonante in 27MHz. Altrimenti temo che avrei urlato qualche CQ DX!

FT-8 perchè no?

Ho già parlato della mia nuova radio, Yaesu FT-991A, collegata ad una HB9CV per i 50MHz ed ad una verticale bibanda Maldol del 1993 (un dinosauro praticamente). Appena arrivata la radio, la ho collegata al sistema di antenna e, la prima “meraviglia” è stata quella di non avere così tanti disturbi come con il TS-440S/AT. Meno disturbi implica che il rapporto segnale/rumore è più elevato ma, nel mio caso, il “segnale” è minimo, a causa della posizione pessima della mia abitazione.

Un po’ mi sono demoralizzato, poi ragionando, ho capito che non potevo pretendere di sentire segnali che non ci sono, in quanto schermati dalle colline/abitazioni/fagiani che sono intorno casa. Pertanto… perchè non buttarsi sul digitale? Con il TS440 questa operazione sarebbe stata un pochino più macchinosa, visto che avrei dovuto acquistare una interfaccia esterna (che avevo già individuato a dire il vero) ed una manciata di cavi e connettori. Il nuovo arrivato, forte dei 30 anni in meno, ha una connessione USB (se fosse stata ethernet sarebbe stato il top, ma ci ha pensato ICOM) che consente di trasportare controllo ed audio della radio, direttamente al calcolatore. Non mi dilungo su questioni che sono ampiamente documentate in rete. Vista la facilità di connessione, mi sono deciso ad usare uno dei tanti modi digitali in voga in questo momento, optando per FT8.

Prima di usare WSJT-X mi sono documentato, per non fare la figura del minchione e per cercare di entrare un po’ nella terminologia del sistema. Ho trovato alcune letture molto interessanti che mi permetto di consigliare:
– il manuale del FT-991A per capire dove agire per ottenere alcune configurazioni necessarie;
– Il manuale di WSJT-X, davvero encomiabile;
– un articolo tecnico sui modi digitali per weak-signals communications;
– la FT8 Operating Guide, fantastica!
– un articolo di IZ5PQT sui modi digitali, dedicato ad Ft-991A;
articolo simile di W6PQT, dedicato ad FT-991A;
Una volta letti questi documenti in modo critico, ho configurato Ft-991A per potere operare al meglio in FT8 e mi sono avventurato nel mondo digitale. Potenza bassa, indicatore della radio sempre su ALC, un occhio al monitor e via.

Opero solo in 50MHz per adesso, in quanto devo terminare la costruzione del mio dipolo per le HF. Commento a caldo? Che figata! Finalmente anche io che sono in una posizione sfigatissima, posso fare qualche collegamento radio con OM che siano al di fuori del mio comune. In pochi giorni di buona propagazione (il ciclo solare è in partenza), sono riuscito a lavorare diversi country europei, con una grande soddisfazione. Il vantaggio di questo sistema è che posso usare la radio di notte, mentre tutti dormono (prima lo facevo in CW) senza troppi problemi.

Waterfall di una giornata buona.
Decoding della giornata buona.

Personalmente mi piace un sacco questo sistema, richiede un po’ di malizia (che non ho) per dare buoni risultati, ma consente di fare tanto con poco, anzi pochissimo. Grazie a chi ha sviluppato il software ed il codice in quanto mi hanno consentito di rientrare nel mondo dei DX in modo silenzioso ed efficiente. Spero a breve di provare a fare altri collegamenti anche in HF ed in VHF, dove il sistema mi sembra molto promettente. Il top sarebbe riuscire a “remotizzare” la stazione come ha fatto questo OM americano, in modo da potere operare da ogni angolo della casa… e non solo!

SDRAngel un test

Visto che questa sera ho a disposizione tempo, radio e segnali forti, ho voluto fare una prova di ricezione di una stazione locale che usa DMR. Si tratta di una utility della mia città, che non sono riuscito ancora ad ascoltare con il mio fido Radioddity.

Ci ho messo un po’ per trovare la giusta configurazione dei parametri operativi, ma alla fine funziona ed anche bene. Le stazioni che sono più distanti arrivano molto male, ma è un ottimo inizio.

FT991A

Dopo la vendita della mia amata, ma inutilizzata bici, ho deciso di investire i soldi in una radio. Sono tanti anni che non acquisto una radio che sia un minimo al passo con i tempi e, malgrado la posizione schifosa di casa, ho deciso di fare il “grande passo”.

Di radio ne ho passate parecchie, con una costante: il TS400S/AT che mi segue dal 1992, ma che ormai, ha dato tanto e necessita di un po’ di riposo. Negli anni si sono succedute tante radio nel mio shack, tutte (a mio avviso) fantastiche:
– TS711 e TS811 (rivendute per mancanza di spazio);
– FT736R con 50MHz, toni e filtro CW (rivenduto in un momentaccio);
– FT857 (rivenduto per inutilizzo);
– FT817 (ancora sulla mia scrivania)
Oltre ad una serie molto nutrita di portatili che giacciono su uno scaffale in attesa di tempi migliori.

L’idea è quella, in previsione del prossimo ciclo solare, di acquistare una radio che mi consenta di lavorare le bande più giocose: 50MHz, 144MHz e 28MHz. Sfruttando qualche apertura in E-Sporadico, ho qualche possibilità di divertimento anche io che sono in una “valle di lacrime”. Pertanto mi sono messo a caccia di una radio che potesse soddisfare queste pretese:
– presenza dei 50MHz;
– copertura delle HF;
– copertura dei 144MHz;
– budget max 1000euro.
In pratica un classico quadribanda, o, in alternativa, una radio che possa coprire VHF ed UHF e lasciare al fidato TS440 il compito dei 10m. La ricerca è stata interessate in quanto erano anni che non sfogliavo un sito di radio. Le opzioni non sono tantissime:
– FT847 usato (interessante ma un po’ datato);
– IC 9100 usato (troppo costoso);
– IC 7100 usato (non ha accordatore);
– IC 9700 fantastico ma… fuori budget;
– FT736R usato, sarebbe un gradito ritorno ma si trova poco;
– FT991A uhm… abbiamo un canditato!

Detto fatto mi sono messo a studiare il manuale del 991A per capire se avrebbe fatto al caso mio, mi sono documentato sul sito di I6IBE per vedere quanto si poteva hackare il sistema ed alla fine mi sono deciso: vada per il 991A. Mi sono messo a caccia dell’apparato sul mercatino di arifidenza, dove ho comperato il 90% delle radio che sono passate sul tavolo. Con un po’ di pazienza, sono riuscito a trovare un gentilissimo OM della zona 9 che mi ha venduto la radio e l’altoparlante esterno.

Dal punto di vista tecnico, il 991A non è “rivoluzionario”. Non si tratta di un apparato che utilizza la tecnologia SDR al massimo della sua espressione. Lo schema a blocchi è piuttosto “classico” con (solo) due connettori di antenna che alimentano selle sezioni RF “classiche” ed una catena di mixer per le conversioni di frequenza. Il DSP entra in gioco in “banda base”, dove viene utilizzato per realizzare filtri, denoising ed elaborazione del segnale (trasmesso e ricevuto). Nulla di nuovo sotto il sole, architettura consolidata ma che, attingendo a tecnologie ben più moderne del mio fidato TS440S/AT, riesce ad essere contenuta in uno spazio molto più compatto.

Impressioni di uso, dopo qualche settimana. Ormai sono convinto che con questi nuovi dispositivi sia NECESSARIO ed imprescindibile leggere accuratamente il manuale. La lettura deve essere fatta con l’apparato davanti agli occhi, per potere capire l’effetto delle numerose configurazioni possibili. Personalmente ho seguito numerosi tutorial su youtube per “farmi una idea” di quello che avrei potuto configurare. Alcuni tutorial si sono rivelati inutili o deludenti, altri sono stati invece fondamentali. In particolare, consiglio i contributi di ND3N:
settings per SSB;
settings per il CW;
settings per WSJT;
Sono ottime basi per potere ragionare e costruire un setup personalizzato.
Riassumendo, mi piace:
– la compattezza del dispositivo, anche se questo si paga con una maggiore densità di calore e con una ventola che funziona spesso;
– la carcassa dell’apparato è perfettamente liscia, non ci sono alettature, pertanto non accumula polvere ed è facile tenerla pulita;
– le impostazioni sono semplici, il touch screen risponde molto bene e si controlla bene con le dita, senza ricorrere agli sticks;
– dopo qualche settimana ho preso confidenza con i menù e le configurazioni e riesco a fare “quello che voglio” con relativa semplicità;
– sono soddisfatto del funzionamento del front-end, almeno nelle mie condizioni operative;
– è presente una presa USB che consente di gestire in modo semplicissimo, il transceiver dal calcolatore.
Sono rimasto meno soddisfatto da:
– la presenza di solo 2 connettori di antenna (è il prezzo da pagare alla compattezza del sistema);
– manca la possibilità di collegarsi via ethernet.
Sono contento di avere acquistato questa radio di “nuova generazione”. Si tratta di un passo avanti notevole per me, soprattutto in termini di facilità di interfacciamento.
More to come!

DMR – My first!

Come regalo di compleanno, ho deciso di acquistare un portatile che mi consentisse il “salto tecnologico”. La tecnologia DMR per i radioamatore è piuttosto “datata”, se ne parla dal 2009, con i primi nodi che sono stati attivati nel 2013 ( fonte ). In rete si trovano millanta informazioni descrittive che spiegano la differenza tra FDMA, TDMA il concetto di TimeSlot, TalkGroup etc. Manca una guida fatta “bene” per una persona che, acquistata la radio, voglia capire e programmarla in tempi ragionevoli.
Le principali fonti che ho utilizzato io sono:
l’ottimo sito di IZ0ABD, chiaro, preciso, conciso;
Le informazioni di ARI Varese;
– Le informazioni di IU5ATN;
– Articolo di IZ0RIN “Come programmare una radio DMR” su RadioKit Elettronica;
– Modifiche alla Radioddity GD 77 con il firmware OpenGD77 di Iv3BVK;
– DMR Digital Mobile Radio – Breve Guida per chi comincia di Luca Ferrara IK0YYY;
-ETSI TR102398 -V.1.3.1 (2013-01) Standard di riferimento.

Una volta terminata la lettura, aggiornato il firmware, programmati i CP , mi sono ritrovato con una ottima radiolina. Muta. Ci ho messo un po’ a sentire qualche cosa in DMR, le vacanze hanno aiutato visto che sono riuscito a ricevere un po’ di traffico dal ponte di Foggia. La radio è nello zaino, la uso in analogico. Qualche giorno addietro, mi ha contattato un amico attualmente in UK: facciamo una prova in DMR per vedere se riusciamo a parlarci? Beh, ci abbiamo messo un paio di giorni per capire come fare, cosa impostare etc. Alla fine, ci siamo riusciti ed io da Polverigi, sono riuscito a parlare con l’Inghilterra M0IWE. Tecnicamente la cosa mi piace molto, so bene cosa c’è dietro a questa rete e lo sforzo di tutti coloro che si adoperano per farla funzionare. Si tratta di un modo interessante di fare radio, che mi piace molto.
Come abbiamo fatto: M0IWE era agganciato ad uno ponte locale ed ha impostato il TG222 Italia. Io ero connesso al monte Nerone ed ho trovato il TG222 già attivo grazie al QSO di due radioamatori. Ho chiesto permesso e, dopo poco, sono riuscito a sentire IWE. Fantastico!!



Scuola guida

Qualche giorno fa, stavo guardando il radar FR24, del quale sono contributor. Mi ha colpito molto la presenza di un Airbus A320 che ha fatto una serie molto lunga di procedure “touch-and-go” presso il nostro aeroporto. Si è sempre messo in cosa al traffico commerciale e locale ed ha continuato a lungo, per poi riprendere la strada di Ginevra.
Si tratta di una “scuola guida” per piloti o di un test sull’aeromobile?

Altra esperienza col volatile!

Non mi sono mai interessato molto al traffico satellitare. Vuoi per mancanza di spazio per le antenne, vuoi perché non si può fare tutto nella vita.
Recentemente mi sono nuovamente fatto incuriosire dalla ISS, per creare delle registrazioni da mostrare agli studenti del corso di “sistemi di telecomunicazione”.
L’idea è quella di mostrare loro gli effetti del rumore e le caratteristiche di un canale satellitare e di cogliere occasione per parlare di LEO, MEO e GEO.

Obbiettivo dell’esperimento: cercare di registrare un segnale audio decente dai passaggi della ISS, utilizzando il ricevitore SDR (Airspy Mini) che ho installato presso il mio ufficio e collegato ad una antenna Diskona della Hoxin (presa su ebay a circa 60 euro). Qualche problemino è emerso:
– ogni tanto la rete di casa faceva perdere qualche pacchetto di troppo;
– il segnale audio della ISS in modalità SSTV è piuttosto bassino;
– sono un cialtrone ad usare MMSSTV;
– ho avuto troppe difficoltà a salvare i dati in “banda base”, perdo frame. Questa cosa è da approfondire!

Malgrado tutti i limiti, anche quelli ambientali (fare acquisizioni con un lattante in braccio non è proprio agevole), qualche cosa nel paniere c’è rimasto. Tre immagini, piuttosto noisy e anche un po’ fuori sincronia. Per essere una “prima volta” best-effort, sono soddisfatto.

Davis Instruments ed rtl-sdr

Da qualche tempo è comparsa, sul tetto dell’Università, una stazione meteo piuttosto carina: Davis Vantage Pro 2. Il sensore è installato sul tetto della torre a quota 195, la stazione nel piano sottostante. Le due unità comunicano “wireless”. I dati della stazione mi interessano per diversi motivi:
– mi piace sapere quanto fa caldo/freddo al lavoro;
-mi interessa correlare questi dati con i dati AIS in modo da valutare la propagazione troposferica in funzione del tempo atmosferico.

I dati della stazione meteo è difficile ottenerli in modo “ufficiale”: la stazione è collegata ad un portatile che non è accessibile dalla rete. Inoltre non ho idea di chi la abbia installata. Pertanto c’è un solo modo: i dati “me li prendo”. Sfortunatamente il programma rtl_433 non riesce a demodulare queste informazioni:
– rtl_433 demodula ASK mentre le Davis usano FSK;
– rtl_433 non interpreta il protocollo Davis;

La soluzione è arrivata da rtldavis, un programma scritto in go lang, che effettua le seguenti operazioni:
– accesso alla chiavetta rtl-sdr;
– algoritmi DSP per la demodulazione del segnale;
– algoritmi per la decodifica del protocollo.
Peccato che l’autore abbia terminato lo sviluppo del codice senza terminarlo (la parte di di decodifica del protocollo non è terminata). Inoltre il codice è studiato per le stazioni americane e deve essere modificato per lavorare nella banda ISM italiana.

Modifica al codice go lang: il file è “protocol.go“. Le informazioni sulla frequenza dei canali usate in Europa ho provato a ricavarle con una chiavetta SDR ma occorre essere piuttosto precisi. Fortunatamente ho trovato questo articolo in cui ci sono parecchie informazioni. In America si usano 51 canali, in Europa 5. Il codice è il seguente:

p.channels = []int{
868066711, 868181885, 868297119, 868412292, 868527466,
}

p.hopPattern = []int{
0, 2, 4, 1, 3,
}

Compilato il codice in “go”, l’output è piuttosto “criptico”:
600222FFC3004DD9
8002241FBB00C0B9

Ho provato a realizzare l’interprete del protocollo in go, ma ammetto che non ho ricavato nulla: non sono stato in grado, in tempi brevi, di trovare informazioni tali da permettermi di implementare delle funzioni facilmente. Ho deciso per un approccio alternativo: scrivere un interprete in Python che esegua queste funzioni:
– ricevere in input il protocollo raw;
– decodificare il protocollo;
– inserire i dati in mysql;
Le specifiche del protocollo sono perfettamente specificate in questo sito.
Nelle parti maggiormente criptiche mi sono fatto aiutare da questo codice, realizzato per arduino ma… sempre buono.

Output del programma:

Data 2019 02 17 Ora: 12 51
91030 500283FF710086F8

Input Lenght 2
Colonna
500283FF710086F8
Output Lenght 8
[’50’, ’02’, ’83’, ‘FF’, ’71’, ’00’, ’86’, ‘F8’]
Element 0 50
Element 1 02
Element 2 83
Element 3 FF
Element 4 71
Element 5 00
Element 6 86
Element 7 F8

Summary
Station id 0
Message Type 5
Message Type Rain Rate

Wind Velocity 3.21
Wind Direction 183.35
Wind Gust 0
Humidity 0
Rain 0.0
Rain Rate mm/h 0.0
Temperature C 0
Solar Radiation 1798.36
UV Index 0
SuperCap 0

Debug inserimento dati nel DB
Debug – anno: 2019
Closing down

Cosa scaricare:
– programma originale in “go” dell’autore Douglas Hall
– si compila e si mette in /usr/local/bin/
– Script in python:
– versione 2 — funziona da riga di comando: rtldavis 2>&1 | python weather_decoder_2.py
– versione 3 — Avvia automaticamente rtldavis come subprocess.
Il pacchetto completo si può scaricare da questo link.


Ogni scusa è buona!

Recentemente in casa sono comparsi dei simpatici oggettini che sono detti “baby monitor”. Si tratta di una coppia trasmettitore/ricevitore che dovrebbe dare ai neo-genitori, la sensazione di avere una vita normale, potendo ascoltare da remoto vagiti e gemiti dell’infante.
Non si tratta di una invenzione nuova: ricordo perfettamente che “tanti ani fa” lavoravano in FM a 29700kHz. Si potevano ascoltare molto facilmente con ricevitore, davano parecchio fastidio alle automobiline radiocomandate e li ricevevano anche i walkie-talkie giocattolo (che erano in AM).

I baby-monitor di adesso hanno dimensioni molto contenute, antenne interne e batterie ricaricabili. Per intenderci una cosa di questo tipo. Leggendo le specifiche si apprezza la frequenza di funzionamento compresa tra 1800MHz e 1900MHz, in piena banda DECT. In effetti leggendo il manuale:
– Trasmissione vocale tramite sistema basato su tecnologia digitale DECT.
– Range operativo in campo aperto senza ostacoli di circa 300 metri.
DECT è uno standard che nasce per la telefonia cordless che prevede l’uso di codec audio a 32kbps e 64kbps (G726,G722) su 10 canali nella banda 1800MHz, 1900MHz. Il layer fisico usa FDMA/TDMA con TDD. La modulazione usata è GFSK ma può implementare anche modulazioni più aggressive.

In rete ho trovato un interessante articolo con questo titolo: “RE-DECTED: AN RTL-SDR DECT DECODER”. Nell’articolo si fa riferimento ad un codice contenuto su git-hub: re-DECTED. Il sistema è costruito attorno a Gnuradio e richiede un hardware in grado di sintonizzare i 1900MHz. Per questo è consigliato l’uso di un SDR basato su E4000, il compianto tuner della Elonics o di un ricevitore generico in grado di lavorare a 2.4Ms/s. Anche AIRSPY mini è tagliato fuori: arriva fino a 1700MHz. Pertanto ho deciso di modificare il codice per farlo lavorare con ADALM PLUTO.
Il codice elaborato da “znuh” prevede l’uso di diversi elementi:
– un eseguibile C dectrcv.c che riceve i dati dalla interfaccia localhost, visualizza i frames ricevuti e li redirige alla interfaccia dummy0;
– il codice python che avvia una configurazione su GNURADIO che esegue la ricezione del segnale RF;
– il codice GNURAIO è nel file dectrx.grc che può essere aperto anche con GNURADIO.

Il primo step è modificare il codice grc per introdurre il nuovo “sdr source” adalm pluto. Il primo problema è che il PLUTO non campiona a 2.4Ms/s, ma a 3Ms/s. Il blocco di ricezione invece vuole proprio questo valore. Pertanto è necessario modificare il “rational resampler”. Nella formulazione originale il flusso a 2.4Ms/s viene interpolato per 24 e decimato per 25, ottenendo 2304000. Per avere 2.4Ms/s a partire da 3Ms/s occorre moltiplicare per 0.8, ovvero interpolare per 4 e decimare per 5.

Schema a blocchi originale, credit a znuh
Schema a blocchi modificato per Adalm Pluto

Una volta effettuata la modifica non resta che avviare nella sequenza giusta i software e godersi l’output con “wireshark”. Per creare l’interfaccia dummy in un sistema Ubuntu è meglio seguire questo tutorial.

Output per programma in C, credi znuh
Output del programma GRC, modificato per vedere anche la banda base.
Output di Wireshark, con i pacchetti DECT.

Si potrebbe decodificare anche l’audio ma, sinceramente, non ne ho la minima voglia!
Il nuovo GRC si può scaricare da qui.

rtl_433

RTL_433 è un progetto che ho scoperto per caso, navigando senza rotta in giro per la rete. Il sito di riferimento è su github. Si tratta di un simpatico programmino che rileva la presenza di una chiavetta SDR lo sintonizza a 433,920 MHz e si mette in ascolto su una finestra di 250kS/s. In questa fetta di spettro sono allocati sensori e telecomandi a bassa potenza. In particolare le stazioni meteo che hanno sensori wireless usano la modulazione ASK per trasmettere i dati al concentratore.

Universal Radio Hacker alle prese con il segnale in banda base.

Il programma rtl_433 riesce a demodulare i segnali dei sensori ed a interpretare il protocollo ed i dati da esso trasmessi. La cosa è molto interessante soprattutto considerando che i sensori sono dispositivi di debole potenza ed il loro raggio di azione è molto limitato. Pertanto, a meno di installazioni piuttosto bizzare, i dati ricevuti rispecchiano le condizioni meteo della zona in cui sono posizionati.
Il programma si presta bene a “sostituire” una stazione meteo, sfruttando quella di qualche ignaro vicino o consente di confrontare la propria stazione con quelle commerciali.

L’installazione del sistema è banalissima, basta compilare il sorgente scaricato da github ed eseguire il binario rtl_433. Nella mia installazione ho dovuto aumentare la frequenza di campionamento in quanto mi sono reso conto che c’erano diversi sensori “lontani”. Pertanto adesso il sistema lavora a 1024kS/s.

Posizione dei sensori nella banda 433MHz.

Collegata la chiavetta ad una antenna diskona, è iniziata la festa. I segnali dei sensori sono decodificati facilmente ed il programma restituisce un sacco di informazioni utili, anche dal punto di vista comunicazionisitico: SNR – RSSI – NOISE.

A questo punto l’appetito viene mangiando: come fare per immagazzinare i dati ricevuti in un database (MariaDB) in modo da potere rendere in forma grafica alcuni parametri?
In rete ho trovato questo interessante progetto in Python. Ho quindi preso spunto da questo script per cercare di combinare qualche cosa in Python. Ne è venuto fuori uno script che immagazzina tutti i dati nel database e registra i dati grezzi in formato JSON su un file. A corollario di questo ho anche scritto una serie di script php che consentono di accedere ai dati in forma tabulare e di rappresentare l’andamento dei parametri fisici (temperatura, umidità) e radioelettrici (rssi,snr,noise) in funzione del tempo.

Sensori ricevuti e parametri, in forma tabulare.

Grafico dei parametri fisici e radioelettrici:

Andamento della temperatura.

Questa immagine è molto interessante. Mostra l’andamento della temperatura nel tempo. Il fatto è che… le minime sono coerenti con quanto misurato anche da altri sensori. Le massime sono completamente sballate (a gennaio è improbabile raggiungere i 36 gradi). Morale della favola? Il sensore è probabilmente installato al sole, in un contenitore di plastica.

RSSI nel tempo.

Da casa riesco a ricevere una stazione “dignitosa” marca Fine Offset. Penso sia una cosa di questo tipo. Posso confrontare la temperatura rilevata dalla stazione commerciale e la mia: c’è un ottimo accordo di notte. Di giorno c’è qualche discrepanza: 11.7 mia contro 8.8 commerciale ma non conosco l’esatta ubicazione della stazione. Sicuramente il mio schermo solare deve essere perfezionato: apertura sul fondo in primis, ventilazione forzata in secundis.
Chissà cosa viene fuori ad installare il sistema sulla torre di ingegneria?