Entomofagia

Ho preso parte ad un interessante convegno: “Dagli insetti un contributo per nutrire il pianeta“. Organizzato dall’Università Politecnica delle Marche, ha voluto sensibilizzare sul possibile utilizzo degli insetti quali forma di alimentazione.

Ii convegno è stato molto costruttivo, con interventi molto interessanti da parte di personaggi del mondo scientifico e politico, che hanno sottolineato come l’uso di insetti nell’alimentazione umana possa essere visto come molto interessante in termini di rendimento: 10 kg di cereali possono produrre 1kg di bovino, 5 kg  prodotti avicoli e ben 9kg di insetti. In un mondo in cui la domanda e l’offerta di cibo saranno sempre più sbilanciate, una prospettiva di questo tipo appare molto interessante. L’allevamento e la trasformazione degli insetti potrebbero essere una interessante via anche per abbattere i consumi di acqua: il 70% dell’acqua del pianeta è utilizzata per attività zootecniche o agricole. Occorre anche precisare che dal punto di vista microbiologico gli insetti non danno particolari problemi, debbono essere trattati come  ogni altro cibo e quindi essere sottoposti a cottura. Il tutto è nel vincere la diffidenza dei consumatori: accettiamo di buon grado il consumo di un prodotto della digestione (rigurgito) di insetti (il miele) ma inorridiamo di fronte ad una locusta. e non ditemi che il gambero abbia un aspetto migliore!

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Come evento collaterale del convegno era previsto anche l’assaggio di piatti preparati a base di insetti, per effettuare un test statistico di assaggio. I piatti proposti sono stati preparati dagli Chef Mariano Faraoni e Marco Passini, il menu ha previsto:

  • Involtino croccante con verdure e cavallette;
  • Raviolone fritto di pasta fresca con insetti polverizzati ripieni di erbe di campo e patate e grilli con ristretto di potacchio;
  • Insect cheescake con alchermes.

I piatti erano buonissimi! Se li avessero fatti mangiare in un blind test, nessuno avrebbe mai immaginato la presenza di insetti al loro interno!

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A conclusione dell’evento c’è stata una seconda fase di assaggio aperta ad un numero maggiore di persone, in cui era possibile degustare un tris di fritti: camule della farina, cavallette e grilli alla paprika.

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Inutile dire che mi sono leccato i baffi.

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